Descrivi la tua professione, dando dettagli sui prodotti, i servizi, le competenze specifiche e il saper fare.Sono Simona, ho 55 anni e da 25 anni lavoro come acquerellista
Che materiali usi? Come e dove te li procuri?L’acquerello ha bisogno di poco: carta, acqua, colore e passione.
Descrivi le tecniche, gli strumenti e i materiali che usi nel tuo lavoro.Mi piace sempre dire, parafrasando una famosa canzone, che i miei acquerelli nascono da soli, vengono fuori già coi loro colori. Ed è così, a volte basta una foglia colorata per far scaturire l’idea di una composizione oppure uno stato d’animo ispira un paesaggio etereo.
Qual è il profilo tipico della tua clientela?Il mio principale spazio espositivo è il MAAM – Mercato di Artigianato Artistico di Modena, evento che periodicamente incornicia uno dei luoghi più caratteristici del centro storico, piazza Matteotti. L’associazione I LABORATORI – L’arte nelle mani, di cui faccio parte, gestisce questo evento che si occupa della diffusione delle arti manuali del territorio e non solo.
Si tratta quindi di uno spazio aperto e di grande passaggio, in cui si incrociano modenesi e turisti di tutte le età.
A che età e in quali circostanze hai iniziato questo lavoro?Da che mi ricordi ho sempre dipinto da sola, provando tutti i materiali che lasciassero un segno.
A trent’anni la decisione: la pittura riempirà le mie giornate.
Nel 1997 i miei acquerelli sono usciti dalle mie stanze per entrare in quelle di altri, le mie emozioni sono diventate interpretazione di quelle altrui.
Dove e per quanto tempo sei stato formato prima di essere pronto per iniziare la tua attività? In un istituto di formazione, con un artigiano o entrambi? Quale pensi sia il modo migliore per imparare il tuo lavoro oggi? Scuole, formazione con artigiani …?A vent’anni ho cominciato a seguire corsi di disegno e di acquerello, ma ben presto ho capito che le lezioni mi stavano strette, nella mia testa e nelle mie mani i colori sapevano dove andare ed allora li ho lasciati scorrere.
Che ruolo hanno « talento » e « creatività » nella tua professione?
E per quanto riguarda l’innovazione, quali sono i cambiamenti da quando hai iniziato? Utilizzi nuovi materiali, strumenti o processi nella produzione e nel marketing? Qual è l’impatto dell’innovazione sulla tua performance? Come potrebbe la tua professione essere ancora più innovativa?Nel tempo ho cercato di preservare la fragilità e la delicatezza delle opere realizzate con questa tecnica.
La collaborazione con Laboratorio Acquarama mi ha permesso di adottare un sistema di conservazione della carta, attraverso una laminazione che rende impermeabile la carta e protegge i colori.
Con questo sistema posso proporre acquerelli su supporti di vario tipo che possono essere esposti senza l’ausilio del vetro, rendendo più pratica e immediata la loro visibilità.
Qual è il modo migliore per imparare la tua professione?
Qual è il tuo messaggio per le generazioni più giovani che vorrebbero scegliere la tua professione?Per i giovani artigiani credo valga un consiglio forse banale ma che racchiude il vero spirito artigianale: non arrendersi mai e sostenere sempre le proprie passioni con ricerca e dedizione.