Testo di Maria Giulia Nencini
Vi siete mai domandati cosa rappresentino questi vasi a forma di testa che spiccano tra le tradizionali opere artigianali siciliane? La leggenda vuole che siano il lontano ricordo di una storia d’amore finita in tragedia…
La leggenda è riconducibile alla dominazione araba in Sicilia che ha lasciato un’importante impronta a livello culturale, gastronomico, linguistico e folkloristico. Infatti, le cosiddette “teste di moro”, pregiate e colorate ceramiche artigianali siciliane, ne sono un chiaro esempio. Ma cosa hanno a che fare queste ceramiche con la dominazione araba? Sicuramente la pelle scura e i tratti mediorientali, ma quel che si cela dietro cotanta bellezza è proprio l’antica leggenda da cui prendono origine.
La leggenda delle teste di moro siciliane.
La leggenda narra che nella città di Palermo, in particolare nel quartiere arabo al-Hâlisah (oggi conosciuto come “Kalsa”), visse intorno al 1100 una fanciulla. La ragazza trascorreva le giornate all’interno del suo suntuoso palazzo, curando le sue piante e i suoi meravigliosi fiori. Un giorno, un giovane e affascinante moro passò sotto il balcone della ragazza. Uno scambio di sguardi bastò per far scattare l’amore. Purtroppo, però la fanciulla non sapeva che il moro di cui si era innamorata aveva moglie e figli nelle lontane terre d’Oriente, dove sarebbe tornato presto. La giovane, accecata dall’amore e dalla gelosia attese la notte, e mentre il moro dormiva gli tagliò la testa così da poterla tenere per sempre con lei. Della testa, ne fece un vaso dove seminò e annaffiò con le sue lacrime piante e fiori. I passanti, vedendo come le piante crescevano rigogliose in quel particolare vaso a forma di testa di moro, si fecero realizzare artigianalmente dei vasi in terracotta delle stesse fattezze.
Da qui nasce la tradizione artigianale delle teste di moro siciliane che ha saputo nutrire la mente creativa di molti artigiani siciliani, soprattutto quelli della città di Caltagirone.
Le teste di moro di Caltagirone
Caltagirone è il regno dei maestri artigiani della ceramica siciliana. La vocazione della città per quest’arte è iscritta nel suo stesso nome di origine araba ovvero “Qal’at al Ghiran” che significa “Rocca dei Vasi” (Fonte:https://ceramicheverus.com/it/blog/news/caltagirone-la-rocca-dei-vasi). È una storia millenaria quella della ceramica di Caltagirone, dove artigiani e artisti hanno saputo preservare la tradizione ma al tempo stesso interpretandola in modo originale con forme e colori diversi.
L’influenza araba è presente nella decorazione delle famose ceramiche. Essi insegnarono la tecnica dell’invetriatura e del vasellame agli artigiani calatini, che quindi la utilizzarono prima che essa venisse diffusa nel resto d’Italia.
Successivamente l’arte della maiolica, popolare in epoca musulmana e normanna, si diffuse e venne con il tempo perfezionata dando prova di grande originalità preservando al tempo stesso i motivi moreschi e i colori tradizionali dell’azzurro, verde e giallo oro. Molti di questi vasi venivano, e ancora oggi vengono, realizzati con motivi geometrici o vegetali, graffiti o dipinti in verde o manganese. I loro fondi sono decorati con figure del mondo animale e vegetale, come limoni, boccioli, colombe e grappoli d’uva.
Le teste di moro sono simbolo della ceramica tradizionale della città di Caltagirone nominata Patrimonio dell’umanità Unesco per le sue ricchezze storiche, culturali e artistiche. Queste ceramiche vengono realizzate in tutta la Sicilia dove i maestri artigiani le foggiano completamente a mano, per poi maiolicarle e dipingerle secondo le tradizioni locali.
Quali sono le fasi di realizzazione di questi particolari vasi?
Fonte:https://www.ceramichemaremoro.com/ceramiche-artigianali-caltagirone/?v=cd32106bcb6d
La prima fase della realizzazione di questi vasi dalle forme antropomorfe consiste nella lavorazione della maiolica, creando forme diverse attraverso la tecnica della tornitura e della modellazione. La seconda fase invece, che precede la cottura, è l’essiccazione. Essa avviene lasciando che i pezzi espellano l’acqua contenuta nell’argilla così da poter poi procedere alla fase della cottura per una durata di circa 13 ore. Terminata la prima cottura, tutti i pezzi vengono smaltati acquisendo una colorazione bianca. Una volta smaltati sono i decoratori ad occupare il palcoscenico. La decorazione è una fase molto importante, dove l’immaginazione e la tradizione si uniscono dando vita ad oggetti meravigliosi. Per terminare, si passa alla seconda fase della cottura dove il vaso acquisisce lucentezza e luminosità esaltando colori e forme.
La Sicilia è una grande terra, ricca di tradizione, arte e passione. Vi invitiamo a leggerne di più… https://www.ceramichesofia.it/lavorazione-della-ceramica
Bibliographia